Produzione cippato di legno


La nostra azienda lavora biomasse forestali vergini per la produzione di cippato di legno di varie pezzature, utilizzabile come combustibile o come materiale per biofiltri.


Per la produzione del cippato usiamo il legno dei nostri boschi


Il cippato è ottenuto tramite la lavorazione meccanica del legno proveniente dai tagli selvicolturali di boschi prevalentemente di castagno e per lo più limitrofi al nostro stabilimento di Bormida, in provincia di Savona.

Il taglio, la raccolta ed il conferimento del legname allo stabilimento avvengono quasi esclusivamente ad opera di fornitori locali, attraverso una virtuosa filiera corta di approvvigionamento che si estende sino alla gestione diretta dei boschi.

Il legname viene quindi stoccato nel piazzale per un’opportuna stagionatura, ridotto alle dimensioni volute tramite un apposito cippatore. L’impianto è provvisto di vagliatura per eliminare elementi estranei quali pietre, terra e parte della corteccia.

Per la produzione di cippato, nel nostro stabilimento lavoriamo circa 70/80 mila tonnellate di legname ogni anno. Il prodotto finito è essenzialmente commercializzato come:

  1. combustibile per caldaie a biomassa destinate alla produzione di energia elettrica o al teleriscaldamento;
  2. materiale per biofiltri impiegati per la depurazione dell’aria e l’abbattimento di emissioni odorose.


Dal carbone alla produzione del cippato


La famiglia Pastorino lavora e commercializza il legno a Bormida da più di 300 anni.

È documentato che, nel 1713, Giovan Battista Pastorino si trasferì da Rossiglione (GE) a Bormida (SV) in seguito alla decisione della Repubblica di Genova di acquisire il Marchesato di Finale, nel cui territorio era compresa Bormida.

Maestranze esperte nella lavorazione del legno - tra cui un giovanissimo Giovan Battista - vennero inviate nella zona, già allora densamente boscata.

Da allora la famiglia Pastorino si è stabilita a Bormida occupandosi della lavorazione e della raccolta del legno.

Nella seconda metà del 1800, Carlo (fu Felice) Pastorino avvia le basi dell'attuale azienda con la produzione di carbone, la raccolta e la commercializzazione di legna da ardere.

Anche suo figlio Ettore segue le orme paterne (vi è copia della sua iscrizione alla Camera di Commercio di Savona già dal 1910), permettendo all’azienda avviata dal padre di crescere e consolidarsi.

A causa dei profondi cambiamenti socio-economici maturati nel secondo dopoguerra, il secolo scorso vede le realtà commerciali e produttive legate alla legna da ardere ed al carbone avviarsi verso una profonda crisi: l'azienda sposta quindi i suoi obiettivi verso il mercato della raccolta e della lavorazione del legno per la produzione di chips utilizzati nel processo produttivo delle acciaierie.

È così che, nei primi anni ottanta, Adolfo Pastorino - figlio di Ettore - fonda la Benarco Sas (dove “Benarco” è l’anagramma della parola carbone) che, ancora oggi come Pastorino Srl, produce cippato di legno vergine.

Dopo la crisi delle acciaierie italiane, la Benarco si specializza dapprima nella fornitura di legno di castagno per la produzione di acido tannico ed in seguito nell’utilizzo delle biomasse forestali, sotto forma di cippato, quali fonti energetiche pulite, rinnovabili ed ecosostenibili.

La Benarco, tra le prime aziende italiane del settore, inizia quindi a fornire cippato di legno di alta qualità destinato da un lato alla produzione di energia elettrica o di calore (cippato come combustibile per caldaie a biomassa) nel pieno rispetto dell’ambiente, dall’altro alla depurazione delle arie esauste in modo del tutto ecologico (cippato come materiale per biofiltri).

Oggi la Pastorino Srl prosegue con orgoglio l’attività ed è fiera di affondare nella storia le sue radici profonde: per questo motivo, nonostante la ragione sociale sia cambiata, abbiamo voluto mantenere lo storico logo della Benarco.

 

Tre generazioni a confronto

carlo pastorino
Carlo Pastorino
ettore pastorino
Ettore Pastorino
adolfo pastorino
Adolfo Pastorino

 

La storia dell'azienda con l'iscrizione alla CCIAA
della ditta "Ettore Pastorino" (anno 1910)